Ho visto la videoregistrazione del Consiglio Comunale del 27 giugno e al riguardo trovo doveroso fare una personale considerazione.

Premesso che sono favorevole alle nuove tecnologie, e in particolar modo se aiutano a fare crescere un territorio, ma come tutte le nuove tecnologie occorre implementarle con responsabilità e cognizione di causa.

Mi chiedo per quale motivo il confronto con le minoranze spaventi così tanto. Accogliere una mozione per il bene dei cittadini non è un segno di debolezza ma un segno di responsabilità e di consapevolezza di fare il bene per il territorio con il più ampio consenso possibile. Talvolta, l’Amministrazione appare gestire la città dall’alto di una torre, impermeabile a qualsiasi contributo esterno. Incapace di ascoltare e veda anzi come un fastidio qualsiasi interferenza. Di fronte a questo atteggiamento, però, non ci può stupire della disaffezione nei confronti delle istituzioni cittadine. Il gruppo di minoranza “Impegno per Marostica” ha presentato una mozione con spirito costruttivo e di responsabilità nei confronti dei cittadini Marosticensi. La risposta dell’Amministrazione ha evidenziato la superficialità nell’affrontare questo delicato argomento. Penso che sia noto a tutti la delicatezza del tema sul 5G o del posizionamento di antenne per le telecomunicazioni sul territorio. La preoccupazione dei cittadini è che questa trasformazione possa portare ad un aumento dell’inquinamento elettromagnetico a danno della salute delle persone. L’esposizione del Sindaco mette in luce la poca analisi dell’argomento e il mancato confronto con i cittadini. La firma di una bozza di contratto non può essere giustificata perché altri comuni italiani hanno aderito al progetto tecnologico (progetto che a oggi non esiste a Marostica…), ma è necessario argomentare e giustificare la scelta fatta.

Quali sono le vere priorità tecnologiche per il comune di Marostica? Abbiamo necessità di una rete DAS in centro storico? Se SÌ, abbiamo una relazione tecnica che giustifica questo “vantaggio per il Comune che risiede nell’ottimizzazione del servizio di telefonia mobile”? Vivo in centro storico e non mi sembra che ci siano problemi di copertura 4G e neanche di fibra. Le aziende a nord della superstrada hanno necessità della rete DAS? Anche qui è presente la fibra e non la vedo una priorità. Parliamo di “Internet delle Cose” per giustificare la rete DAS, ok mi sta bene… Ma quante aziende a nord della pedemontana stanno investendo in quest’ambito? L’Amministrazione si è confrontata con le categorie produttive (Confindustria, Confartigianato, ecc.) per un confronto sulle reali necessità a breve e a lungo termine? Non potrebbe invece essere una priorità andare ad analizzare quali sono le zone del territorio che non sono ancora coperte dalla connettività Internet? Ci sono zone artigianali (vedi Marsan) e collinari prive di connessione Internet o, se presente, di scarsissima qualità. Perché l’Amministrazione pubblica non si attiva con gli operatori per estendere la copertura su queste zone invece del centro storico?

Sotto l’aspetto economico il Comune di Marostica non ha nessun beneficio sostanziale. Concede l’uso gratuito di tutti i beni comunali (lampioni, semafori, immobili, ecc.) per la posa delle antenne. Perché non viene chiesto l’affitto per la realizzazione dell’infrastruttura DAS? Leggo che a Milano gli operatori telefonici iniziano a chiedere le terrazze dei condomini privati per posizionare le antenne 5G corrispondendo un canone locatizio stimato in circa 9 mila Euro annui… A questi si devono però sommare le proteste dei vicini residenti. Potrebbero essere questi gli introiti del Comune? Non lo so, ma di certo il Sindaco non può accettare di accontentarsi di avere un’infrastruttura DAS al termine del contratto e di una connessione fibra dedicata per l’Amministrazione pubblica (per la durata del contratto) dal valore commerciale di 50 – 100 Euro/mese. Ci accontentiamo di così poco? Mi trovo in difficoltà a pensare che il Comune di Marostica sia in grado di gestire una rete DAS che potrebbe essere obsoleta tra 6 anni (strano che INWIT abbandoni l’impianto…). Inoltre, il Comune ha il personale competente per gestire tale rete sia sul piano tecnico e commerciale?

Rimango basito nel sentire che il Sindaco non si sente responsabile della condizione di salute della popolazione Marosticense. Il suo compito è quello di vigilare sul territorio e mettere in atto tutte quelle azioni preventive e precauzionali per il bene dei cittadini. Tutto questo è mancato da subito e viene confermato durante il Consiglio Comunale. Trovo inoltre azzardato sottoscrivere una bozza di contratto senza aver prima valutato un progetto operativo. Si firma un contratto prima di un progetto e prima di un Piano Antenne. Scusate, non si dovrebbe fare tutto al contrario? Perché non facciamo prima questo benedetto PAT e relativo Piano Antenne? L’attuale Amministrazione non ha affrontato con cautela questo argomento ed inoltre mette in luce una scarsa attitudine alla governance. Sono venuti a mancare il coinvolgimento, l’apertura, la partecipazione e il confronto con i cittadini. Occorre aprire un tavolo di confronto con gli operatori telefonici, con la comunità scientifica, i gruppi di minoranza e in particolar modo i cittadini, per mettere a disposizione dei Marosticensi un patrimonio di conoscenza comune rispetto al tema del 5G. Dal mio punto di vista è importante che si evitino due estremi opposti: da un lato, l’allarmismo dei cittadini non giustificato su fondate basi scientifiche e, dall’altro, la minimizzazione dei possibili rischi connessi all’avvento della nuova tecnologia. Aderenti al principio di precauzione (dovere del Sindaco per legge), anche in assenza di dati scientifici certi sulla prova del danno, sono convinto che sia necessario operare un equilibrato bilanciamento tra la libertà d’iniziativa economica e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, tra cui la salute e la tutela del paesaggio urbano.

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Michele Lunardon

Marostica Partecipa

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