Durante il Consiglio Comunale del 30 aprile scorso abbiamo affrontato alcuni temi rilevanti. Del P.E.B.A. abbiamo già parlato nel precedente articolo.
Il secondo importante argomento riguardava l’approvazione di un atto di indirizzo in merito all’acquisizione gratuita di beni immobili al pubblico demanio stradale del Comune di aree private ad uso pubblico ventennale utilizzando l’iter previsto dalla legge 23/12/1998 n. 448 art. 31 commi 21 e 22.

Cosa significa in concreto?
Nel nostro Comune sono presenti varie casistiche di strade, o porzioni di strade, ancora di proprietà privata, ma aperte all’uso pubblico da oltre 20 anni, per le quali è ragionevole pensare di attivare un percorso di regolarizzazione giuridica al fine di consentire una corretta gestione tecnica delle aree, al pari degli altri sedimi stradali aperti all’uso pubblico e già di proprietà comunale. Si tratta di anomalie createsi negli anni per la mancata formalizzazione delle cessioni di aree destinate a sedi stradali derivanti da vari motivi, ad esempio dalla stipula di convenzioni, in ambito di piani attuativi e da atti unilaterali d’obbligo resi in ambito di rilascio di concessioni edilizie.

Argomento tecnico, che “nasconde” però una questione sostanziale molto importante che riguarda la parità di trattamento di tutti i cittadini.
In merito a questa proposta abbiamo presentato alcune osservazioni, pur concordando sulla necessità di razionalizzare il demanio stradale comunale e sull’utilizzo della procedura prevista dalla legge 448/98.

Innanzitutto, la proposta di delibera – come già avvenuto anche in altre occasioni – non è stata esaminata nella competente Commissione impedendo alle Minoranze la possibilità di portare il loro contributo in sede di stesura della delibera.

Nel merito del provvedimento abbiamo evidenziato all’Amministrazione i seguenti punti di attenzione:

  1.  l’atto di indirizzo non è stato preceduto da una ricognizione sullo stato di fatto (in quanti casi si prevede che sarà potenzialmente applicabile questo atto di indirizzo?) e quindi risulta basato su informazioni insufficienti che non consentono di prendere una decisione in base alle informazioni necessarie;
  2. la competenza a decidere sulle acquisizioni e successivi accorpamenti viene spostata dal Consiglio Comunale al Responsabile dell’Area 2 (e quindi all’Amministrazione in carica), mentre è opportuno che tale competenza resti in capo al Consiglio Comunale, unico organo che può valutare l’interesse del Comune all’acquisizione, di una o più particelle private, che potrebbe comportare la riclassificazione della strada da strada privata, vicinale a uso privato o ad uso pubblico, a strada pubblica comunale, e conseguentemente ad una diversa ripartizione dei costi di manutenzione della strada tra Comune e privati;
  3. l’atto di indirizzo prevede l’acquisizione del consenso degli attuali proprietari anche in forma tacita esponendo l’Ente a potenziale rischio di contenzioso legale;
  4. la proposta di delibera non individua i criteri oggettivi in base ai quali viene attivata la procedura, su eventuale richiesta dei privati, per le citate acquisizioni e successivi accorpamenti al demanio stradale comunale. In questo modo la decisione corre il rischio di diventare discrezionale e creare un diverso trattamento tra cittadini nelle stesse condizioni;
  5. nel testo della delibera si ribadisce che non vi è alcun pregiudizio economico per il Comune bensì il vantaggio di evitare le spese notarili nonché di registrazione e trascrizione a carico del Comune acquirente, ma allo stesso tempo si scrive che non si esclude l’eventuale ricorso ad incarichi esterni – certamente a titolo oneroso – per le attività di frazionamento richiedenti particolari strumentazioni non a disposizione.

Nonostante queste osservazioni – frutto della volontà di collaborare ad approvare atti amministrativi che siano utili, ma che non creino disparità di trattamento o, che peggio ancora, creino potenziali rischi in capo all’Ente – la maggioranza ha posto in votazione l’atto di indirizzo facendolo approvare così come proposto.
Cercheremo comunque di portare il nostro contributo per eliminare le criticità sopra evidenziate con gli strumenti che lo Statuto Comunale e i Regolamenti ci mettono a disposizione.

#amministrailpresente #immaginailfuturo

Antonio Capuzzo
Consigliere Comunale di “Impegno per Marostica”