Armando Rattaro è della classe 1935.
E’ nato a Genova ed è cresciuto in tempi difficili. Tempi nei quali c’era la guerra. Hitler e Mussolini erano i “politici” della sua infanzia, per capirci.

Dice che ha avuto la “fortuna” di nascere in una famiglia povera, in cui il progetto di una vita era costruirsi una professione.
E lui l’ha fatto. Ha frequentato la formazione professionale presso gli stabilimenti dell’Ansaldo, insieme a tanti giovani come lui che volevano ricostruire un Paese messo in ginocchio da una guerra devastante ma che aveva una gran voglia di rimettersi in piedi.
Con sacrificio e impegno un lavoro l’ha imparato e ha lavorato come ottico per una vita, ricoprendo incarichi importanti, anche a livello nazionale, nell’associazione di categoria.
Una parte del suo tempo l’ha sempre dedicata agli altri. Alcuni anni fa è stato in una nave allestita ad ospedale a fare gratuitamente il suo lavoro di ottico per i bambini africani, ed è ancora in contatto e collabora con associazioni che operano in quel campo.

Armando ha “incontrato” Marostica tardi, a 77 anni, per seguire la figlia che aveva trovato una opportunità di lavoro in zona.
E’ una persona positiva, con molte storie da raccontare, senza mai dare l’impressione di voler insegnare niente a nessuno.

Ci piace mettere in evidenza due sue qualità, che ben si legano con il nostro territorio: l’operosità e la solidarietà.

Si parla molto di ambiente, rispetto della natura, inquinamenti vari. Armando più che parlare agisce: ha pensato e realizzato nel suo garage una bicicletta con il telaio completamente in legno con la quale gira per Marostica dando un significato concreto al concetto di riciclabilità e sostenibilità ambientale.

E recentemente ha “inventato” e costruito con le sue mani una carrozzella pediatrica in legno, tutta smontabile per favorirne il trasporto limitandone il costo, destinata all’Ospedale Giovanni Paolo II di Mahajanga in Madagascar, dove un chirurgo ortopedico italiano da circa 15 anni opera i bambini dai piedi torti facendo “miracoli”.
In questo ospedale ci sarà anche la sua carrozzella. E magari ce ne saranno anche altre, se riuscirà a trovare il modo di coinvolgere altri nel suo progetto.

Un suo sogno sarebbe quello di non disperdere il bagaglio di esperienza che ha accumulato in una vita di lavoro e gli strumenti che lo hanno accompagnato. Pensa ad un laboratorio civico dove potrebbero trovarsi le persone che hanno del tempo da dedicare e voglia di fare… magari per fare delle carrozzine per chi ne ha bisogno.

Le parole insegnano, gli esempi trascinano.

Bravo Armando!

P.S. Volete contattarlo? Scriveteci alla nostra email info@marosticapartecipa.it, ci penseremo noi.

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