Abbiamo visto nell’articolo pubblicato il 27 novembre u.s. l’evoluzione storica dell’illuminazione pubblica a Marostica. L’obiettivo di questa breve nota è invece quello di capire quali dovrebbero essere, in generale, le funzioni di un impianto di pubblica illuminazione, e quale sia lo stato di consistenza attuale del nostro impianto.
Il servizio di pubblica illuminazione rappresenta un servizio essenziale per la vita cittadina e le sue funzioni sono molteplici, come viene normalmente riportato nei piani che lo riguardano.
La prima funzione è ovviamente quella di garantire la visibilità nelle ore buie dando la migliore fruibilità sia delle infrastrutture che degli spazi urbani. Su 8.760 ore annue in Italia ve ne sono in media circa 4.000 che vengono considerate “notturne” con diverse necessità di luce artificiale, che viene fornita dagli impianti di illuminazione pubblica.
Collegato alla funzione appena ricordata vi è l’obiettivo di conferire un maggiore “senso” di sicurezza fisica e psicologica alle persone: da sempre, l’illuminazione pubblica ha avuto la funzione di “vedere” e di “farsi vedere” e pertanto di acquisire un maggior senso di sicurezza che oggi è inteso come un deterrente alle aggressioni nonché ausilio per le forze di pubblica sicurezza.
Un impianto di pubblica illuminazione deve, inoltre, garantire la sicurezza per il traffico stradale al fine di evitare incidenti, perdita di informazioni sul tragitto e sulla segnaletica in genere.
Ma una buona illuminazione pubblica consente anche di aumentare la qualità della vita sociale con l’incentivazione delle attività serali, favorendo il prolungamento, oltre il tramonto, delle attività commerciali e di intrattenimento all’aperto. Ed è evidente che una valorizzazione del nostro territorio, anche in chiave turistica, non possa che passare anche per un miglioramento dell’illuminazione pubblica.
Altra funzione da non dimenticare è la valorizzazione delle strutture architettoniche e ambientali: un impianto adeguatamente dimensionato in intensità luminosa e resa cromatica, ci consente di apprezzare al meglio le nostre bellezze architettoniche e monumentali. Basti pensare all’impatto visivo che si ha, venendo da Bassano, quando si vedono le mura illuminate in viale stazione.
Fatte queste premesse di carattere generale, cominciamo a vedere – in concreto – di cosa parliamo quando facciamo riferimento all’impianto di pubblica illuminazione di Marostica.
La verifica puntuale della situazione nel nostro Comune è stata fatta in occasione della redazione del piano di illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL), approvato il 1° marzo 2017, al quale è seguito poi il progetto esecutivo. Questi due strumenti ci forniscono dei dati interessanti e ci consentono di capire quali azioni sia necessario adottare.
A tutto novembre 2017, il nostro impianto risulta così composto:
– n. 2502 punti luce, di cui due terzi stradali ed il restante sono apparecchi da arredo urbano, proiettori destinati sia all’illuminazione artistica-monumentale, apparecchi artistici per l’illuminazione delle strade del centro, di piazze e portici, plafoniere per l’illuminazione di portici;
– n. 2693 lampade;
– n. 2250 sostegni;
– n. 85 km di linee in derivazione, di cui circa il 15% con linea aerea con prevalenza di cavo in rame nudo.
Per quanto riguarda le sorgenti luminose prevalgono le lampade al sodio, ma sono presenti ancora 591 lampade ai vapori di mercurio che sono obsolete, penalizzanti dal punto di vista energetico, inquinanti e come tali sono state bandite dal mercato e necessitano, quindi, di essere sostituite il prima possibile. Sono presenti anche 262 apparecchi a led, installati negli ultimi anni su nuovi impianti, in primis via Montello, in via Ten. Lorenzon e viale della Ceramica.

Quanto consuma il nostro impianto?
Con riferimento al 2017, risulta dal progetto esecutivo un consumo effettivo pari a 827.089 kWh, per una spesa annua di 144.404,84 € IVA esclusa, al quale occorre aggiungere il costo dei pezzi di ricambio e della manodopera necessaria per le manutenzioni, che non sono quantificati.
Bisogna considerare però che tale valore risulta nettamente inferiore al consumo che avrebbe l’impianto se funzionasse correttamente, ovvero senza ricorrere a spegnimenti parziali o completi in certe zone, come invece accade ora. Se così fosse, si è calcolato che l’impianto consumerebbe circa 1.344.798 kWh, per un costo di 234.793,76 € all’anno.
Il nostro impianto ha qualche criticità? Quali azioni risulterebbe conveniente porre in essere per migliorarne l’efficienza?

Cercheremo di capirlo nel prossimo articolo.

Antonio Capuzzo
Consigliere Comunale di “Impegno per Marostica”

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