70.000 euro.
E’ la cifra che ci è costata – finora – la mancata realizzazione dell’intervento complessivo di efficientamento della rete di pubblica illuminazione comunale.
Cifra che si può ricavare dai progetti che da aprile 2018 sono depositati in Comune e derivanti dai risparmi in termini di costo dell’energia elettrica che si sarebbero potuti ottenere finora.

Questa è una attività che sarebbe vantaggiosa sia sotto il profilo economico, come sopra indicato, che ambientale.

Riduzione dei consumi elettrici di pubblica illuminazione di circa il 40 % rispetto al consumo attuale fatturato (ma molto di più se si considera il funzionamento a norma dell’impianto) che corrisponde a circa 350.158 kWh annui di consumi in meno.
Vogliamo farlo?

Riduzione dei consumi energetici conseguenti alla sostituzione dei corpi illuminanti con conseguente diminuzione delle emissioni di CO2, che il progetto esecutivo quantifica in circa 1000 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP).
Vogliamo farlo?

Generale diminuzione dei flussi luminosi impiegati, loro corretto orientamento e l’incremento della regolazione luminosa durante le ore notturne a livello puntuale, con ricadute positive dell’intervento dal punto di vista del contenimento dell’inquinamento luminoso.
Vogliamo farlo?

Eliminazione dei blackout nella pubblica illuminazione che riguardano interi quartieri, come nel caso del quartiere Gobbe nei mesi di settembre e ottobre con lo spegnimento di circa 150 punti luce.
Vogliamo risolvere il problema?

L’Amministrazione – fin dal suo insediamento di 16 mesi fa – ha trovato un progetto esecutivo frutto di anni di lavoro.
Siamo pronti a dare il nostro contributo all’Amministrazione nella competente Commissione.

Coraggio, andiamo avanti.

#amministrailpresente #immaginailfuturo

Antonio Capuzzo
Consigliere Comunale di “Impegno per Marostica”

www.marosticapartecipa.it