Il Giornale di Vicenza – 4 Agosto 2018

Giorgio Santini volta pagina dopo la sconfitta alle ultime amministrative e costituisce l’associazione civica annunciata il giorno dopo il fallimento alle urne. Il progetto politico dell’ex senatore Pd, ora consigliere di minoranza a Marostica, sta muovendo i suoi primi passi verso la prima assemblea, in programma a settembre. Dopo la pausa estiva, infatti, si costituirà ufficialmente l’associazione cui Santini e l’ex assessore Antonio Capuzzo, che si dividono i due posti nell’opposizione assegnati alla lista “Impegno per Marostica”, porteranno avanti il programma politico e il progetto per la città sostenuti il 10 giugno da 2035 votanti. «Abbiamo già il gruppo di promotori – spiega Giorgio Santini – e da settembre l’associazione sarà operativa. Forse manterrà il nome della lista, comunque avrà un chiaro riferimento a quello che è il suo obiettivo partecipativo. I risultati del 10 giugno sono stati un’amara sconfitta da digerire, ma ciò che ci ha impressionato è stata la bassissima affluenza, segnale che il processo di erosione della fiducia dei cittadini verso il Comune è arrivato a un livello limite, specialmente per una città come Marostica con una tradizione democratica e un tessuto associativo con oltre cento realtà». Nel mirino dell’ex senatore i progetti su cui aveva puntato la campagna elettorale: Politeama e riqualificazione dell’area dell’ex ospedale. «Dall’associazione – dichiara – prenderanno forma proposte che porteremo in consiglio comunale. Guarderemo alle migliori esperienze, anche lontane, e al partenariato pubblico-privato per favorire gli investimenti. Non si tratterà di propaganda politica, ma di incontri aperti a tutti per approfondire e ricucire la fiducia». Il tutto guidato ovviamente dai due neo consiglieri di minoranza, con l’auspicio di mettere assieme le anime dell’opposizione. «Lo scopo della mia candidatura era quello di unire – osserva -. La nostra lista ha raccolto il maggior numero di voti di preferenza e l’associazione nasce anche per non disperdere questo patrimonio partecipativo. Ma si rivolge a tutti, non solo a chi ha votato per noi».