Ieri è uscito un articolo del GdV riguardo al tema del Drive-in a Marostica, che già avevamo discusso. Si parla di polemiche, termine ormai abusato ogni qualvolta si provi a fare un’osservazione su qualche proposta di questa Amministrazione.
Noi vogliamo fare un’analisi critica. Le polemiche sono altra cosa e non ci interessano.
22mila euro di finanziamento – 6mila di “ricavi” = mila € di PERDITA.
Questo è un fatto, non è una polemica.
Ce n’è anche un altro di fatto: 6 serate sold-out non sono bastate neanche lontanamente a rientrare delle spese sostenute per finanziare l’iniziativa. Neppure con 10 serate sold-out si sarebbe rientrati della spesa iniziale. Era una perdita PREVISTA per un progetto estemporaneo. O c’è un business plan, una progettualità pluriennale? Staremo in macchina in parcheggio anche l’anno prossimo?
Il cinema drive-in è stato programmato male, dal principio. Vediamo alcuni numeri:
16mila euro spesi per 9 giorni di cinema drive-in
13mila euro i contributi dati in un ANNO a TUTTE le associazioni della Consulta
1000 euro il contributo dato al Gruppo Cineforum Marostica negli anni scorsi, per organizzare la (stessa) kermesse all’aperto (1000 contro 16000)
Andiamo al di là dei numeri e dei soldi.
Era l’occasione per continuare a sostenere una sana e interessante realtà del nostro territorio (
Gruppo Cineforum Marostica
, che aveva già calendarizzato alcune serate durante lo stesso periodo del drive-in), riscoprire angoli verdi del nostro centro e delle nostre frazioni, comunicare una nuova idea di consumo e di ecologia (kermesse all’aria aperta, magari andandoci in bici, organizzata nelle nostre splendide colline).
Dopo due mesi di lockdown, sognavo ad occhi aperti un cinema da guardare seduti o sdraiati sui prati delle nostre frazioni.
Dov’è il ruolo della Cultura a Marostica? Troppo spesso si confondono cultura e turismo, “gente che viene da fuori” e iniziative culturali. Si possono anche raggiungere migliaia di visualizzazioni sui social (basta pagare i post di Facebook) e fare numerosi articoli sui giornali locali, ma qual è la valenza identitaria e relazionale di questo tipo di iniziative? E poi, qual è la ricaduta a medio-lungo termine?
Di sicuro a breve termine abbiamo avuto un notevole rosso di bilancio. È un fatto, non una polemica.
“Le parole sono importanti” diceva Nanni Moretti.